Il norreno
Che lingua parlavano i vichinghi? Gli antichi guerrieri della Scandinavia, passati alla storia per alcuni come marinai dediti alla pirateria ed al saccheggio, per altri come valorosi guerrieri, comunicavano utilizzando il norreno, una lingua germanica, appartenente alla grande famiglia delle lingue indoeuropee.
Il norreno si considera solitamente il capostipite delle lingue germaniche settentrionali. Così come dal latino nacquero le lingue romanze moderne, dal norreno si svilupparono nei secoli le lingue attualmente parlate in Scandinavia: il danese, lo svedese, il norvegese, l’islandese e il feringio, quest’ultima parlata nelle isole Far Oer.
La lingua norrena, o almeno quella degli albori (V-XI sec. D.C.), aveva un rapporto di reciproca intellegibilità con il sassone, parlato nell’Inghilterra meridionale e con altre lingue germaniche parlate nel primo Medioevo nell’alta Germania, si basava sull’utilizzo dell’alfabeto runico e non aveva una vera e propria tradizione letteraria scritta.
Sarà poi la diffusione del Cristianesimo a modificare l’alfabeto runico, portando i popoli del nord a utilizzare quello latino.
Una delle lingue più vicine al norreno è senz’altro l’islandese, parlato oggi da meno di mezzo milione di persone. L’islandese altro non è che una sorta di norvegese antico. D’altra parte proprio gruppi di esuli norvegesi, in fuga dalla tirannia di Aroldo dalle Belle Chiome, colonizzarono l’isola. E portarono così sull’isola il norvegese, che mantenne nei secoli i suoi tratti più arcaici, senza evolversi come accadde alla lingua norrena in Norvegia.
Se volete sentire come si esprimevano i Vichinghi, dunque, non vi resta che recarvi all’isola di Thule, come veniva talora designata dagli antichi geografi, in età classica e nel Medioevo, l’isola d’Islanda…